Terza Media Calvello
venerdì 20 dicembre 2019
martedì 12 marzo 2019
martedì 27 novembre 2018
Giornata Nazionale degli Alberi
Vi racconto
Cari
figli miei, ogni nervatura del mio tronco, ogni ago dei miei grandi rami ha
sentito, ha respirato e vissuto emozioni, dolori, gioie del popolo calvellese.
Quante volte, nel corso degli anni, ho visto innamorati sedersi sotto la mia
grande chioma e sussurrarsi dolci parole d'amore...quante volte le grida dei
più piccoli hanno riempito l'aria di gioia, purezza e spensieratezza...quante
volte ha soffiato il vento della morte, che inesorabilmente ha strappato uomini
e ho sentito il pianto inconsolabile di chi rimane. Se ripenso al passato, come
non ricordare i colpi di fucile, che riecheggiarono in quel dicembre del 1821,
quando nove uomini valorosi, che credevano nella libertà e nella Patria sono
caduti come spighe di grano falciate dallo straniero...la vita non era
semplice...per la maggior parte dei calvellesi, vivere significava sottostare
al potere di un sovrano... Come non ricordare i briganti, uomini colmi di
coraggio e privi di paura, che si ribellavano al potere e al dominio e che
conducevano una vita fatta di
stenti. Abitavano le foreste per
rimanere nell'ignoto in modo da non poter rivelare i loro volti cupi e
cavernosi...e molto spesso le mie radici hanno accolto i loro corpo oramai
esanime... e come posso dimenticare le guerre ...le guerre con bombe
distruttive che hanno raso al suolo città come, Potenza, Maratea e Lauria.
Anche qui la miseria faceva da padrona... mamme che piangevano i propri figli
partiti al fronte. Il mio cuore antico era sconsolato e triste... Ricordo che
molti uccelli spaventati annidarono sui miei poderosi rami, raccontandomi
l'orrore degli eccidi. Nel 1945 finalmente l'incubo si concluse. Non
risuonavano più nelle strade le urla delle donne disperate, per la morte dei
mariti o dei figli, ma ricominciare non è stato semplice. Sento ancora il
sudore della gente che lavorava questa terra aspra e amara, la voce delle donne
che al fiume, anche d'inverno, dovevano lavare la biancheria e la piccola
campana che spesso annunciava la morte di un bambino. Tante volte, a causa
della situazione difficile, ho visto partire I figli di questo paese con facce
tristi e fredde, lasciando le proprie famiglie abbandonate a se stesse,
cercando fortuna e lavoro al di fuori della propria terra. Le loro valige di
cartone erano stracolme dei loro pochi affetti personali, ma avevano tantissimi
ricordi, e i canti disperati delle loro madri risuonavano nell'aria. Il fiore
della loro gioventù era partito verso paesi lontani e sconosciuti, come
Germania, Svizzera, Francia. Lì, quel fiore, a volte fu deriso e umiliato, ma
spesso ha mostrato tutto il suo orgoglio e si è fatto spazio mettendo radici . Subito
dopo la tempesta, arriva il sereno...ed è proprio negli anni '70 che la vita
riaffiora e cambia totalmente, lasciandosi alle spalle quelle facce fredde e
tristi, sostituendole con sorrisi caldi e solari...ed è proprio in questi anni
che i calvellesi curiosi scrutavano i primi maggiolini, in alcune case arrivano
prepotentemente i primi televisori e la sorpresa di vedere delle immagini
animate in una “scatola”... Dopo un lungo periodo di pace, le mie profonde
radici hanno tremato lentamente e poi sempre più forte come una tempesta in un mare aperto. La terra ha mostrato la
sua profonda ferita e ricordo ancora i miei amati calvellesi, che con terrore
scappavano come un formicaio che si disperde velocemente all'arrivo di un
predatore. Ricordo le case spazzate come foglie al vento, ricordo il pianto dei
bimbi che correvano tra gli immensi brandelli di muro. E poi silenzio... tutto
taceva, non si sentivano i bambini piangere, le mamme scappare, né il
cinguettìo degli uccelli sulle mie braccia. Mi sentivo solo, sperduto, come un
bambino in un campo di morti. Ero spaventato, ma io e i superstiti avevamo
voglia di vivere, i nostri cuori volevano vivere; infatti sono ancora qui, tra i miei piccoli figli, a
raccontare la mia triste storia. Oggi, a volte, le persone non guardano la
bellezza dei miei rami, dei miei aghi, del cielo o della natura; perchè spesso
i loro occhi sono rivolti verso uno schermo. Spesso, a causa dell'inquinamento,
noi non riusciamo a purificare l'aria, come dovremmo fare. E diminuiamo sempre
di più a causa del cemento e delle case, che prendono il nostro posto. Questi
grandi periodi storici che hanno lasciato il segno sono passati sul mio tronco,
sulla mie fronde, sui miei aghi come un branco di cavalli selvaggi... e hanno
accompagnato la mia crescita. Ed io sono rimasto qui tutti questi anni ad
assistere ad ogni nascita e ad ogni morte. Ho sempre pensato di essere stato
più fortunato di ogni altro albero, perché ho affondato le mie radici in una
terra di valori, di emozioni, ricca di sentimenti e di tradizioni, Terra a me
tanto sacra...spesso gli uomini sbagliano, quando non hanno alcun rispetto per
noi alberi, ci danno per scontati, o semplicemente ci considerano elementi di
un paesaggio…… senza sapere o capire che la loro storia si intreccia
inevitabilmente con la nostra. Oggi, voi piccoli figli miei metterete le radici
in questa terra. Vi ho raccontato la mia storia, affinchè siate testimoni e un
giorno possiate tramandarla anche alle nuove generazioni; perché solo chi ha
radici profonde può superare qualsiasi avversità.
martedì 9 ottobre 2018
Viaggio nel mondo della raccolta differenziata
La cooperativa Pellicano Verde
nasce nel 1988 come azienda di smaltimento dell'amianto. Da circa 15 anni si
occupa della raccolta differenziata dei rifiuti dei comuni della Basilicata,
tra cui Calvello. Il 28/09/18 il plesso di Calvello si è recato alla sede di
stoccaggio rifiuti situata a Muro Lucano.
Gli operatori della cooperativa ci
hanno mostrato tutte le fasi di trattamento e stoccaggio dei vari tipi di
rifiuti che vengono conferiti nello
stabilimento: vetro, plastiche, carta e alluminio.
LE PLASTICHE
Le plastiche sono materiali ad
alto peso molecolare, cioè costituite da una catena molecolare molto lunga
(macromolecole). Si dividono in plastiche dure e da imballaggi.
· Le plastiche dure sono composte da
polipropilene. Esse sono caratterizzate da una bassa densità, una buona
resistenza termica e all'abrasione. Un esempio di plastica dura è quella con
cui sono costruite le cassette per la frutta. Queste ultime vengono messe su un
nastro trasportatore dove, successivamente, vengono pressate e sminuzzate. Vengono trasportate nei BIG BAGS (grandi
sacchi) e portati alla struttura di trasformazione.
·
Le
plastiche da imballaggi sono composte da polietilene. Esse sono caratterizzate
da una bassa resistenza. Un esempio di plastica da imballaggi è la pellicola.
Viene imballata e portata ai centri di trasformazione.
LA
CARTA
La carta è un materiale di
origine vegetale che proviene dalla cellulosa degli alberi; la carta di pioppo,
per esempio, viene ricavata dai pioppeti. Le piante che arrivano all'età di 20
anni vengono abbattute e subiscono un processo di produzione molto
lungo...perciò È MOLTO MEGLIO RICICLARE LA CARTA E NON PRODURNE DI NUOVA.
IL
VETRO E L'ALLUMINIO
Noi li differenziamo insieme ma
non tutti sanno che in realtà si dovrebbero differenziare separatamente. La
separazione viene effettuata manualmente. Vetro e lattine possono essere
riciclati all'infinito. L' alluminio viene pressato e viene messo in balle. Il vetro viene trasferito al centro di
trasformazione. Entrambi i materiali vengono fusi, riportati al loro stato
primitivo e poi trasformati.
L'UMIDO
L'umido o materiale organico
viene riutilizzato per creare concime. Chi possiede degli appezzamenti di
terreno o possiede un orto può liberamente usare l' umido come fertilizzante
...tutto ciò è possibile grazie alla tecnica del compostaggio. In una cassetta
chiusa ermeticamente si mettono gli avanzi di cibo oppure le bucce di frutta e
verdura. La cassetta viene messa nei giardini o negli orti dove i lombrichi si
cibano del tessuto organico e lo trasformano in compost.
TUTTO QUELLO CHE NON RICICLIAMO,
la cosiddetta indifferenziata, viene portato nelle discariche. Quando sono
piene di spazzatura le discariche vengono ricoperte di terreno, provocando danni
molto gravi all'ambiente. A volte i rifiuti indifferenziati vengono bruciati,
con conseguenze disastrose per l'atmosfera.
Da questa esperienza ci portiamo
a casa il rispetto dell'ambiente e l'importanza del lavoro che svolgono gli
operatori ecologici.
“NON FACCIAMOCI PASSARE PER LA
GENERAZIONE CHE SAPEVA E NON SI É PREOCCUPATA”
Lo
sapevate che 19.000 barattoli in acciaio sono sufficienti per la produzione di
1 auto?
Grazie
a 7 scatolette si può produrre 1 vassoio?
Con
2.600.000 scatolette riciclate da 50 gr. si può realizzare 1 km di binario
ferroviario?
Tutte
le caffettiere prodotte in Italia sono in alluminio riciclato?
Con
640 lattine si costruisce un cerchione per auto?
Con
150 lattine si costruisce una bici da competizione?
Con
3 lattine si costruisce un paio di occhiali?
Con
800 lattine si costruisce una bici?
Con
37 lattine si costruisce una caffettiera?
Con
130 lattine si costruisce un monopattino?
Con
20 bottiglie si confeziona un maglione in pail?
Antonio Corbisiero
Giuseppe Caruso
Bruno Tassone
Ilaria Gallicchio
Nicolò Latella
Mirko Tavicca
Giada Falabella.
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